Mercoledì 9 aprile, presso la Sala Stampa della Santa Sede, è stato presentato il Padiglione della Santa Sede alla 19.ma Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2025, intitolato “Opera Aperta”, che si svolgerà dal 10 maggio al 23 novembre 2025.
Il Card. José Tolentino de Mendonça che ha sottolineato come l’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, pubblicata dieci anni prima, rappresenti una pietra miliare e un punto di riferimento per una nuova visione culturale di fronte alle sfide contemporanee tra cui anche l’AI. L’Enciclica invita a rafforzare l’intelligenza comunitaria e a diventare protagonisti creativi dell’amicizia sociale, opponendosi a logiche di controllo ed esclusione. << Per me è una commozione grande che uno dei partner principali del padiglione siano proprio i giovani perché l’idea del padiglione è quella di creare insieme anche a livello intergenerazionale quella che è l’intelligenza comunitaria>> – ha affermato Il Card. José Tolentino de Mendonça in una intervista in seguito. Quella di Laudato si’ è definita un manifesto culturale e politico che promuove una revisione critica dei modelli di sviluppo dominanti e invita a trasformarsi in avveduti curatori delle relazioni con l’ambiente e le comunità umane, riconoscendo che «Tutto è collegato», come afferma il Papa. Si auspica la nascita di tessitori di relazioni che credano nel valore della riparazione e della cura e che osino pratiche sociali collaborative.
Alla Conferenza era presente anche Paola Mar, Assessore a Patrimonio, Promozione del Territorio, Università e Toponomastica del Comune di Venezia che ha dichiarato il suo entusiasmo per il tema del progetto <<Opera Aperta tende a riannodare i fili dell’architettura con la comunità e i fili della comunità con la stessa comunità, il fulcro del tutto sarà proprio la percezione delle persone all’interno del padiglione perché gli spazi prendono vita proprio, perché ci sono le persone dentro>>.
