Aggiungiamo alle news di oggi un approfondimento sull’irrigazione smart, un metodo intelligente per risparmiare acqua.

Sembrerebbe, infatti, che la sostenibilità può far rima con comodità, grazie ad alcuni impianti che permettono di regolare in maniera automatizzata il flusso d’acqua in uscita, evitando allo stesso tempo sprechi e spostamenti non necessari.

Il mese di luglio 2021 è stato nuovamente nominato come mese dell’irrigazione intelligente dall’Associazione per l’irrigazione (IA). 

Come qualsiasi altro, dedicare un periodo di tempo per sensibilizzare su una tematica è un’opportunità per il settore, al fine di promuovere l’importanza, il know-how ed il valore delle giuste pratiche e delle risorse. 

La scarsità d’acqua sta diventando infatti un problema sempre più importante, anche per le città del mondo occidentale. Con l’aggravarsi del cambiamento climatico, i Paesi si stanno rivolgendo a strumenti e metodi intelligenti di gestione delle risorse, che sfruttano il potenziale della tecnologia dell’informazione avanzata.
L’installazione di sistemi intelligenti di irrigazione sembra costituire a tutti gli effetti un’ottimale risposta a questo fenomeno, che secondo quanto afferma Alberto Prati, ingegnere tecnico e commerciale, aiuterebbero ad un risparmio di acqua e carburante tra il 20 % e il 30 % rispetto all’utilizzo di un sistema di irrigazione standard.

In Italia diversi gruppi di ricerca hanno sviluppato delle proposte proprio per rendere  sempre più avanzate, affidabili ed efficaci le applicazioni dell’intelligenza artificiale e della robotica nel settore agricolo, arrivando a parlare di smart-farming.

Come riporta agendadigitale.eu, Pantheon, un progetto europeo che ha coinvolto il Dipartimento di Ingegneria dell’Università Roma Tre, l’Università della Tuscia e l’azienda Ferrero dal 2017 a oggi, ha provato a trovare una soluzione alle problematiche di monitoraggio delle colture.

In particolare, si è agito sull’agricoltura di precisione dei noccioleti, provando un innovativo sistema di acquisizione dati. Sono state impiegate “flotte di robot – aerei e terrestri – totalmente autonomi” si legge ancora nell’articolo; “le informazioni raccolte in un’unità centrale tramite una infrastruttura Internet of Things permettono di eseguire attività di analisi, elaborando diversi indicatori (per esempio, stress idrico, presenza di parassiti e malattie, geometria dell’albero, numero stimato di nocciole sull’albero) e operazioni di controllo (ad esempio, controllo dell’irrigazione o potatura) fornendo dati per supportare le decisioni degli agronomi (come la stima della produzione)”.

Dunque, grazie all’aiuto della tecnologia, un settore particolarmente antico come l’agricoltura può correggere l’impiego spropositato di acqua dolce – parliamo del circa 24% secondo l’ANSA – e prevenirne lo spreco evitando le inefficienze. 

Il Sonar di oggi termina qui, Agata Borracci per Cube Radio News, a voi studio.