Secondo una ricerca condotta da Green Factor per il progetto ECCO di
Legambiente, le imprese più sostenibili hanno resistito meglio alla crisi economica
creata dalla pandemia.
Il 16% delle aziende che hanno investito in politiche green, sono riuscite ad
aumentare il proprio fatturato anche in tempo di pandemia, contro il 9% delle
imprese che decidono di non adottare comportamenti sostenibili. Inoltre le attività
eco-friendly hanno assunto maggiormente rispetto alle altre imprese, perché
grazie o a causa della pandemia il mercato del lavoro sta cambiando in modo più
rapido e le figure professionali devono avere sia competenze digitali (la domanda
sfiora il 93%) ma anche competenze “green” (la richiesta è intorno all’83%), ovvero
la persona deve essere in grado di arrivare ad una soluzione ecosostenibile,
affinché l’ambiente non ne risenta. Infatti, lo studio riporta che nei prossimi
quattro anni (2021-2024), i fattori determinanti per l’assunzione saranno
certamente le competenze green, soprattutto per figure professionali come tecnici
e ingegneri.
I motivi di questa accelerazione, forse attesa già da tanto tempo, anche nel mondo
del lavoro, si possono trovare negli avvenimenti degli ultimi anni: movimenti a
sostegno dell’ambiente che vedono una grandissima adesione da parte dei
giovani, una pandemia che ha scosso le fondamenta dell’economia di tutti i Paesi
Occidentali, la quale ha generato la necessità di cambiamenti strutturali e la
crescente consapevolezza che le materie prime, con cui produciamo energia, non
sono infinite. Inoltre nuove realtà stanno nascendo o nasceranno nel mondo del
lavoro e necessiteranno di figure professionali adatte: ad esempio, le aziende
dovranno essere in grado di smaltire in modo ottimale le batterie delle auto
elettriche o pannelli fotovoltaici, perché questi materiali, pur essendo utilizzati per
non inquinare l’ambiente, sono tossici se non smaltiti correttamente.
Quindi il futuro che attenderà le aziende sarà di sicuro improntato a migliorare i
nostri comportamenti perché essendo le nostre abitudini una delle principali cause
dell’inquinamento, senza un loro radicale cambiamento, sarà difficile porre un
limite alla crisi climatica che stiamo vivendo negli ultimi anni.
È ovvio che cambiare il modo in cui le aziende lavorano è un passo fondamentale
per porre fine al momento di crisi che stiamo vivendo, però questo problema ha
radici ben più profonde, spesso quasi sempre ignorate, perché per rendere più
“green” e innovativo il mondo del lavoro si dovrebbe agire anche a livello
scolastico; infatti se si crea un’istruzione in grado di rendere consapevole le
persone del valore dell’ambiente e del lavoro in sè, allora si avrà una società in
grado di poter guardare verso il futuro, ma dobbiamo agire adesso perché come
disse papa Giovanni Paolo II: “il futuro inizia oggi, non domani”.