– Lo scorso 7 dicembre qui all’Istituto Universitario Salesiano Venezia, nella sede di Venezia, si è tenuto un congresso internazionale in onore del professore Giuseppe Mari che ha registrato la presenza di docenti e professionisti, i quali hanno avuto modo di collaborare direttamente con lui. 

Un evento di elevato valore anche per gli studenti dello IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia), non solo per le tematiche affrontate ma anche per lo spessore umano e professionale che il docente Mari ha rappresentato per l’istituto.

Abbiamo ai nostri microfoni il professor Emanuele Balduzzi, docente di Pedagogia allo IUSVE, che ha sostenuto un interessante intervento al convegno circa l’autorità come maieutica della libertà nella riflessione pedagogica del professor Mari.

Le chiediamo: quali sono secondo lei i disagi ma anche i punti di forza che interessano i ragazzi?

EB: Sì ben trovati, grazie della domanda. Al convegno questa tematica, il disagio ma anche le potenzialità antropologiche ed educative presenti negli adolescenti è stata affrontata dal professor Fabbri dell’Università di Bologna, la cui riflessione ha proprio sottolineato una grande attenzione dal punto di vista educativo perché ha voluto rimarcare come il considerare sempre l’adolescente esposto al disagio e quindi alla problematica non rende ragione invece di quelle che sono anche le grandi potenzialità, le grandi risorse antropologiche carsiche e anche questo desiderio positivo di crescita che necessita dell’accompagnamento e dell’intervento educativo di educatori preparati, motivati ma anche potremmo dire disposti ad accogliere questa fatica ma anche questa positività che i giovani ricercano all’interno della loro crescita.

– Riguardo al professor Mari persona dal profilo accademico e umano non comune che ritratto ne è emerso dal convegno?

EB: Sì, ne è emerso un ritratto a 360° perché sono state sottolineate le sue grandi qualità dal punto di vista di studioso da un profilo scientifico-accademico molto rigoroso, serio, però sono emerse anche quelle caratteristiche antropologiche, umane e quella sensibilità personale che ne ha fatto anche un grande educatore, un grande testimone, non solo un grande maestro… In orizzonte di una vita buona che quindi meriti la pena di essere vissuta.

– Ringrazio anche a nome degli spettatori il professor Balduzzi. 

Agata Borracci, Cube Radio News, Venezia.