Benvenuti a questo appuntamento targato Sonar, una rubrica di approfondimento di Cube Radio News.
È quasi passato un anno da quando il Coronavirus si è insidiato nella vita di tutti noi modificandone le abitudini. Una di queste è la fruizione della didattica, la quale ha visto strumenti come computer, modem e cuffie con microfono divenire indispensabili per seguire le lezioni.
Con la chiusura di scuole e università infatti, migliaia di studenti sono stati costretti a connettersi ogni mattina da casa alle videochiamate per ascoltare ed interagire con gli insegnanti.
Una risposta apparentemente adeguata per evitare contagi in classe, peccato però che non si sia data sufficientemente importanza al fattore accessibilità, intesa come possibilità di fruizione da parte di tutti gli alunni della classe, tenute presenti sia le diversità esistenti al suo interno sia le capacità di ciascuno di apprendere l’informazione.
Secondo i dati ISTAT del 2019, gli alunni con disabilità in Italia sono 284 mila, a cui si aggiunge il circa 5% di alunni con DSA e alunni con bisogni educativi speciali.
Per loro, ci sono una serie di linee guida da rispettare nella trasmissione di contenuti, nella durata delle lezioni e nei punti d’accesso anche e soprattutto online.
Purtroppo però questo non è avvenuto ovunque, con una risposta carica di delusione da parte degli studenti. Secondo quanto riporta l’ANSA, infatti, ‘’tra aprile e giugno 2020, oltre il 23% degli alunni con disabilità (circa 70 mila) non ha preso parte alle lezioni, quota che cresce nelle regioni del Mezzogiorno dove si attesta al 29%’’.
Dunque, se da una parte si pensava che la tecnologia avrebbe portato inclusività nel settore grazie ad alcune funzionalità atte a facilitare la lettura, i calcoli e la distinzione dei colori, è anche vero che le difficoltà di tipo tecnico e organizzativo, unitamente alla carenza di strumenti e di supporto adeguati, sono andati quindi a pesare ulteriormente sulla patologia e su contesti socio-economici di questi studenti.
La Dad crea disuguaglianze ed i ragazzi stanno pagando davvero troppo caro il prezzo di queste restrizioni da pandemia. L’augurio è che si possa rispondere ai loro bisogni il più presto possibile, per permettere loro di affrontare il percorso di studi nella maniera più idonea possibile.
Il Sonar di oggi termina qui, da Agata Borracci è tutto, linea allo studio.