La commissione europea riunitasi a Bruxelles la seconda settimana di luglio, si è posta svariati obiettivi, su fronti regolamentari ed industriali, per diminuire le emissioni di gas nocivi del 55% entro il 2030.
Una delle misure più rilevanti è quella relativa alle automobili, è stato infatti pensato di stoppare la vendita di automobili ad emissione di CO2 entro il 2035; questo prende di mira le automobili con carburante a diesel e a benzina, derivati dal petrolio, una fonte utile ma inquinante e in via di esaurimento.
Questa scelta comporta ovviamente anche un rischio economico, perché guardando già al futuro i cittadini europei difficilmente tenderanno ancora a comprare delle macchine a diesel o a benzina, sia per questa nuova normativa a cui si punta ad arrivare, ma sia perché in varie città per evitare l’inquinamento atmosferico si sta vietando l’entrata nella città a macchina a diesel e a benzina che siano di una certa vecchiaia, come EURO 0,1,2,3,4, quelle macchine che non sono riconosciute come eco, pena la multa. Stanno quindi andando molto di moda ultimamente gli acquisti di macchina a GPL, a metano, anche le automobili elettriche sono sempre più in vista.
Tutti questi provvedimenti stanno portando i cittadini europei, anche se inconsciamente o contro voglia a portare sempre più attenzione verso l’ambiente e un’altra soluzione adottata ultimamente e non colta a mani aperte dagli italiani in particolare è stato l’aumento del prezzo dei vari carburanti, il diesel e la benzina sono arrivati a toccare le vette di 1.60€ al litro, mentre prima erano disponibili anche a 1.20€, differenza di quelli che sembrano pochi centesimi, ma che poco a poco e ad ogni rifornimento iniziano a pesare sul proprio portafoglio.
Come afferma il Codacons si è verificato “un rincaro che si ripercuote non solo sui costi di rifornimento ai distributori, ma sui listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti che risentono del rialzo dei carburanti. Basti pensare che in Italia l’85% della merce trasportata viaggia su gomma, e i costi di trasporto incidono sui prezzi finali praticati ai consumatori”.
Per evitare che questo abbia un finale impatto sui consumatori, lo stato in primis potrebbe fornire degli incentivi, per esempio, alle aziende di logistica e trasporti, in modo che possano attrezzarsi con mezzi più ecologici, che sicuramente hanno un costo maggiore e quindi non tutti potranno o riusciranno ad aggiornarsi a breve.
Il 2035 è una data che sembra molto lontana, ma si sa, “chi ha tempo, non perda tempo”, per cui è importante iniziare a prendere dei provvedimenti e iniziare a pensare già da oggi al futuro, per mettersi in regola riguardo alle normative che arriveranno, con la possibilità che queste arrivino anche prima della data stabilita.