È la generazione più Green della storia. Sì, perché proprio loro hanno ereditato il pianeta della crisi ambientale, economica e sociale. 
Generazione Z, Millennials e Generazione Greta sono tutti i ragazzi e ragazze che dagli anni Novanta a oggi  hanno imparato a riconoscere nella sostenibilità un valore cardine per il futuro. Basti pensare che nel 2018 l’Earth Overshoot day, cioè il giorno in cui la Terra esaurisce le proprie risorse a disposizione per l’anno, è stato  raggiunto l’1 agosto, nel 2020 il 22 dello stesso mese. Sempre più grande è quindi l’attenzione verso stili di vita consapevoli, tesi a restituire un futuro più rispettoso al Pianeta Terra. 

A questo proposito, l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia ha pubblicato un studio che coinvolge 3300 giovani italiani, dai 14 ai 29 anni, condotto in collaborazione con la società Demetra, con l’obiettivo di studiare i comportamenti quotidiani in relazione alla sensibilità ambientali. 
È emerso per esempio che nove su dieci fanno la raccolta differenziata, chiudono la luce quando escono di casa, cercano di riciclare e di sprecare meno acqua possibile. Vi è poi una leggera discrepanza tra Nord e Sud quando si parla di cibo biologico, acquistato rispettivamente tra  il 40% e il 60% dei casi. Adolescenti e giovani adulti consumano inoltre molta frutta (29,7% e 34,4%) e verdura (25,6% e 30,9%), anche se i ragazzi tra 14 e 18 anni consumano allo stesso tempo più carboidrati, come la pasta (16,8%) e proteine come la carne (10,2%). Emerge tra gli intervistati una tendenza all’utilizzo di mezzi pubblici rispetto a quelli privati, come l’automobile.  Vediamo infatti al primo posto lo spostamento a piedi (23,7%), seguito dall’autobus (5,1%) e dal treno (3,0%). 

L’analisi delle tendenze sopra indicate si lega ai canali di informazione più utilizzati, che dimostrano come, oltre a Greta Thunberg e i FridaysForFuture, Internet per i giovani adulti e i social network per i più piccoli siano i mezzi di informazione privilegiati. Di questi i primi si dichiarino molto (21%) o abbastanza (60%) informati, rispetto ai 14−18enni i quali presentano percentuali inferiori per gli stessi parametri (17,4% e 45,1%). 

La ricerca condotta da IUSVE è la risposta all’enciclica Laudato sì di Papa Francesco, il quale incoraggia a prendersi cura del Pianeta, inteso come casa comune in cui vivere. Da sempre lo IUSVE si distingue per <<un approccio scientifico, culturale e pedagogico – afferma Nicola Giacopini direttore di IUSVE – volto a far emergere, studiare e valorizzare il contributo generativo dei giovani a tutta la società>>. Sarà compito dei ragazzi fare dei temi ambientali il centro delle preoccupazioni future, sebbene dalla ricerca emergano già dei buoni presupposti. Il loro ruolo? Essere parte della soluzione, e non il problema dell’inquinamento globale. Al contempo, le aziende stesse manifestano una tendenza all’inclusione degli aspetti green all’interno delle  proprie strategie, così da rendere la propria produzione il più pulita e rispettosa possibile.