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Solo lo scorso maggio si è celebrato il centenario dalla nascita di don Lorenzo Milani, ma nonostante questo la sua figura rimane attuale oggi come allora.

Nel dicembre del 1954, don Milani, in seguito ad alcune divergenze con la Curia di Firenze, venne mandato a Barbiana, una piccola e remota località nelle montagne di Mugello. Lì fece esperienza di una realtà intrisa di povertà ed emarginazione: decise, così, di dedicarsi all’insegnamento per tutti coloro che altrimenti, per mancanza di risorse, sarebbero rimasti senza istruzione. Barbiana era una scuola inclusiva e democratica che si proponeva di garantire un livello minimo di educazione a studenti di tutte le fasce sociali.

Come sintetizzato dal motto introdotto da don Milani, “I care”, gli insegnamenti erano finalizzati alla “cura” personalizzata degli studenti, a far emergere il meglio da ciascuno di loro, a seconda delle potenzialità individuali. L’educazione impartita sarebbe dovuta risultare in una presa di coscienza civile e sociale. Il più grande lascito di Barbiana è, infatti, che la conoscenza e l’istruzione rendono liberi: solo chi possiede la «cultura della parola» è in grado di interpretare la società e di viverci consapevolmente. È proprio in questi concetti che risiede l’attualità di don Milani rispetto ai giovani di oggi.

A proposito di ciò, Sandra Gesualdi, Vicepresidente della Fondazione Don Lorenzo Milani, ha affermato, ai nostri microfoni, che l’attualità del prete di Barbiana è: «Sicuramente la capacità di avere gli occhi spalancati sul mondo e riconoscere la realtà. Oggi spesso e volentieri la realtà è filtrata, anche da comunicazioni spesso esterne e superficiali. Barbiana insegna ad andare in profondità in tutte le cose che tu vivi, che ti accadono e di cui devi necessariamente accorgerti».

«Proprio stamattina – prosegue la Gesualdi – ho riletto un passaggio di una lettera in cui dice “Bisogna essere capaci di calpestare il mondo”, di volare, né troppo alti, perché non si è radicati alla realtà, ma nemmeno troppo bassi da non carpirne, come dire, la Grazia. Quindi, l’attualità di Don Lorenzo Milani oggi è la capacità di interpretare nel modo giusto e nella verità e nella giustizia sociale la realtà, avendo la capacità di saper accorgersi della Grazia, quindi alzare la testa, ma neanche essere troppo lontani dal mondo che tutti i giorni calpestiamo».

Da Claudia Gallinaro, per Cube Radio Venezia, è tutto.