Eccoci nuovamente all’appuntamento di Sonar, la rubrica di approfondimento di Cube Radio News. Oggi vi raccontiamo la storia di Tsige, o meglio, il sogno di Tsige. Già, è proprio così che si chiama l’associazione onlus fondata da Augusta Castronovo e che, sebbene abbia sede a Ivrea, ha profonde radici in Etiopia.

Augusta è nata infatti nel territorio africano ai tempi della colonizzazione italiana, nel 1941, da genitori italiani, per poi essere trasportata dalla Croce Rossa in Italia 2 anni dopo. 

Nel 1997 riesce a tornare in Etiopia per conoscere il suo paese natale e la gente del posto, dal cui urlo d’aiuto rimane segnata. Qui conosce Tsige Roman Gobezie Goshu, la donna che dà il nome all’associazione e che, nonostante sofferenze e ingiustizie, ha dedicato la propria vita ad aiutare il prossimo fondando anche il progetto The Gobezie Goshu, dedicato agli ultimi, gli anziani.

Nel 2007 circa Augusta decide ufficialmente di unirsi alla causa di Tsige dando vita all’Associazione e aiutandola ad estendere il progetto anche ai bambini abbandonati nelle strade. Nel loro piccolo, all’inizio, sono state costruite scuole per l’infanzia ed elementari ma oggi il progetto si è ampliato tanto da riuscire a garantire assistenza domiciliare a chi ne ha bisogno, patrocina la frequenza scolastica di 850 bambini, investe nella coltivazione ed allevamento al fine di rendere l’Etiopia più autonoma e donare al suo popolo più dignità. 

Si tratta infatti di un patto che non vuole imporre niente l’una sull’altra parte, ma anzi, vede una donna italiana tendere la mano ad una donna africana rispettando la cultura, l’ideologia, la visione e la personalità sia del territorio che del progetto ‘’Tsige Roman Gobezie’’.

Abbiamo chiesto all’Associazione d’Ivrea quale siano i progetti su cui stanno lavorando attualmente e ci hanno rivelato i nomi: ‘’la luce della musica ai ragazzi non vedenti’’ e ‘’la luce della conoscenza ai bambini poveri’’.
Dai nomi possiamo intuire che entrambi puntano a coinvolgere i giovani, e l’associazione conferma la supposizione. 

Il primo vuole donare strumenti musicali e sistemi di amplificazione ai ragazzi non vedenti che stanno studiando musica e canto. Ciò è finalizzato alla creazione di una banda musicale che abbia la possibilità così di esibirsi in pubblico e vivere di questi spettacoli.

Il secondo progetto invece si prefigge di fornire libri, quaderni e strumenti informatici ai bambini di famiglie indigene per produrre, stampare e rilegare da sé i libri e di costruire gli scaffali per riporli. Ciò fa da filo conduttore a quanto fatto finora, con la Sweet Elementary Academy and Kindergarten School colma di studenti che avranno presto la possibilità di avere di più dall’istituzione grazie alle sponsorizzazioni singole degli associati e all’aiuto dei volontari.

Col progetto ‘’la luce della conoscenza ai bambini poveri’’ infatti, si passerebbe da un libro ogni tre bambini e un singolo quaderno per i più grandi al libro singolo per studente, si aggiungerebbero più insegnanti e personale scolastico e si implementerebbe l’uso di computer e stampanti.  

Come afferma la fondatrice dell’Associazione in un’intervista, ‘’per affrontare meglio il futuro è importante conoscere il passato e nel suo ricordo trovare la linfa per costruire’’ e partire dai giovani sembra proprio la scelta giusta. 

Il Sonar di oggi termina qui, Agata Borracci per Cube Radio News, a voi studio.