La scorsa settimana abbiamo iniziato il nostro approfondimento sulla Via Crucis Laudato si’.

Le azioni umane che danneggiano il pianeta si rivelano, in molti casi, veri e propri crimini anche a
livello giuridico. Lo sottolinea il professor Marco Monzani, giurista, criminologo e docente
universitario, che commenta così la prima stazione della Via Crucis: “L’indifferenza di Pilato che
segna il nostro tempo di fronte a crimini ed ingiustizie causati da una economia estrattivista, che
sta danneggiando la nostra casa comune ed i nostri fratelli e sorelle, è il frutto del timore di andare
contro corrente, di schierarsi tra gli ultimi e con gli ultimi, perché schierarsi costa molto. E così
Pilato con il suo silenzio consegna l’innocente e lo consegna ad altri perché sia crocifisso”.

Il criminologo evidenzia, ad esempio, come l’appropriazione clandestina degli elementi naturali di
cui vivono tribù indigene da parte di multinazionali sia un crimine gravissimo. Monzani nel saggio
“Madre terra è stanca”, scritto a quattro mani con Emilio C. Viano e dedicato proprio al tema dei
crimini contro il nostro pianeta, ha messo in evidenza come “le vittime di scelte ambientali volute o
provocate dall’uomo sono ancora poco riconosciute come tali dall’opinione pubblica e dalle
agenzie di controllo formale e quasi per nulla considerate dalle scelte politiche. La società, per
come è organizzata oggi, non va a ricercare le vittime. Devono essere le vittime stesse a
richiamare l’attenzione in merito ad un problema che la società non riesce ad affrontare da sola”.
Marco Monzani, che è anche presidente dell’Associazione Italiana di Criminologia (Aic) e
componente del Board of Directors della International Society of Criminology (Isc), si augura che
possa esserci presto un cambiamento, affinché siano rispettati e supportati i più deboli che hanno
bisogno di essere difesi, non attaccati, “affinché madre terra possa divenire un luogo di tutti e per
tutti anche in vista del bene di coloro che verranno dopo di noi”.

Un giovane in ogni stazione

Cube Radio, emittente ufficiale dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona (Iusve), ha
collaborato con il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima nella creazione di una particolare Via
Crucis digitale per la Quaresima 2021, aggiungendo alle meditazioni e ai testi delle quattordici
stazioni una serie di grafiche adatte alla condivisione sui social network. “Con questo servizio ci
auguriamo di aver offerto a tanti giovani – spiega il direttore dello Iusve, don Nicola Giacopini –
un’opportunità in più per riflettere e pregare durante questa Quaresima, così segnata dalle
restrizioni dell’emergenza sanitaria”.

In ogni stazione è stato inserito un giovane in abiti contemporanei, segno della partecipazione in
prima persona alla sofferenza di Cristo e della vicinanza ai più fragili.

“Ogni volta che compare il legno della Croce – spiega Marica Padoan, coordinatrice del team
grafico di Cube Radio – c’è anche un germoglio verde, segno di speranza nella Risurrezione, ma
anche riferimento al Libro di Ezechiele e al Vangelo di Luca: «se si tratta così il legno verde, che
avverrà del legno secco?»”. Il gruppo di lavoro legato all’emittente accademica dello Iusve ha
sviluppato il progetto digitale in collaborazione con alcuni docenti che hanno supportato il team
nella cura della coerenza grafica e di quella pastorale: Luca Chiavegato, Federico Gottardo e Carlo
Meneghetti oltre al responsabile della comunicazione integrata, Michele Lunardi.

La Via Crucis è stata pubblicata sui social di Cube Radio e sul sito del Settore Ecologia e Creato
del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede.
Il Sonar di oggi termina qui, Asia Galvani per Cube Radio News, a voi studio.