Ciao a tutti e benvenuti ad una nuova puntata di ModaPuntoCom. Siamo con il dottor Hakan Karaosman dell’ University College di Dublin, Fashions Responsible Supply Chain AB. Il dottor Hakan è ricercatore professionista di sostenibilità, con esperienza internazionale, specializzato in sostenibilità dell’Industria della moda. Lascio a lui lo spazio per presentarsi e per raccontarci il suo impegno nella moda sostenibile.

Sono molto contento di essere qua. Mi chiamo Hakan Karaosman sono originario dalla Turchia, sono un professore e in questo momento segno un progetto all’University College of Dublin in collaborazione con European Commision perchè in questo momento dobbiamo parlare veramente di sostenibilità e anche di moda. La mia opinione è che la moda dev’essere sostenibile perché dobbiamo distribuire giustizia.

Prima di cominciare vorrei dire perché sono qua, cosa faccio e cosa vorrei migliorare. Mia mamma era una sarta e quindi conosco abbastanza bene il sistema della moda. Sono nato e ho aperto gli occhi in una casa che faceva parte delle filiere della moda. So che è difficilissimo per i piccoli attori essere sostenibili economicamente e questa industria molto grande e molto importante potrebbe distribuire giustizia, equità a tutti gli attori nella supply chain. Quindi sono qua con la mia storia a dire una cosa: dobbiamo creare una cultura nuova per distribuire responsabilità, capacità e potere nella supply chain perché in questo momento difficile e incerto vediamo che non sarà più un’opzione e questa crisi ci sta dimostrando che il sistema della moda era già rotto.

Vediamo che in sistema non funziona più e dobbiamo cambiare radicalmente perché la moda ha perso il suo significato e ha perso la sua funzione. In questo momento ci sono tanti problemi sistemici e profondi, per esempio sovrapproduzione o mancanza di fiducia o distribuzione di potere e ricchezza e perché non c’è equità fra grandi e piccoli nell’industria. In questa mia ricerca dobbiamo creare una cultura nuova, un sistema nuovo. La crescita non dovrebbe essere misurata solo da indicatori finanziari, ma abbiamo dimensioni sociali e ambientali e quindi dobbiamo creare uno spazio operativo sicuro per le dimensioni sociali, ambientali e finanziarie.

Dobbiamo creare economie inclusive con ambienti sani e società soddisfatte. Tutte le cose in questa industria sono interconnesse e dobbiamo distribuire equità e giustizia nella supply chain. Nessun brand è più importante dei fornitori più piccoli e quando guardiamo in Italia, questo è un paese molto molto importante, perché ha maturato e quindi ci sono tanti piccoli attori e piccoli fornitori che sono assolutamente fondamentali per questa industria. Moda o lusso o la moda in generale non è fatta solo di brand grandi, ma da piccoli attori molto importanti.

Mi vien da dire che i piccoli riescono ad essere più sostenibili in questo momento e a dare l’esempio.

Assolutamente. Piccoli fornitori che fanno cose per i grandi brand sono assolutamente più resilienti, hanno capacità di fare con lingue operazionali più sostenibili. Quando parlo di fornitori parlo di players. I fornitori piccoli, i brand piccoli sono molto sostenibili e questo è il futuro, assolutamente questo è il futuro. In questo momento la moda non solamente si tratta di prodotto. La cosa importante per noi è di capire la storia, di capire le risposte, la trasparenza di questi brand. Piccoli brand e startup saranno molto importanti perché, in questo momento, la moda ha perso il suo significato. Questi piccoli brand, startup o sognatori provano, veramente, a creare una cultura nuova e quindi dobbiamo portarli fuori. In questo momento tutti noi siamo responsabili, abbiamo bisogno di azioni a tutti i livelli.

Come consumatori siamo molto responsabili e abbiamo qualcosa di molto importante che è la nostra voce. Dobbiamo consumare meno però meglio. Usiamo la nostra voce per domandare cose, trasparenza, come i nostri soldi sono distribuiti. Non andiamo solo per brand, non andiamo sono per un logo. Andiamo per le storie, andiamo per trasparenza, quindi usiamo le nostri voci per capire cos’è successo nella supply chain. La mia ricerca e la mia vita è per provocare tutti noi per usare la nostra voce più profonda perché abbiamo bisogno di azioni reali, radicali e trasparenti poiché tutti noi siamo responsabili.

Grazie mille a te e per questo discorso molto ampio e che fa riflettere.