La prima serata della 72esima edizione del Festival di Sanremo si è caratterizzata per un
tema di fondo, una sorta di fil rouge scorso sulla falsariga della narrazione principale,
quella della gara canora. L’intera serata è stata, infatti, un inno all’incontro tra il presente e
il passato.

La scenografia del palco, realizzata da Gaetano Castelli e dalla figlia Maria Chiara, è
costruita sulla coesistenza di questi due opposti. Lo scenografo stesso ha dichiarato che
Amadeus aveva espressamente richiesto di inserire citazioni e tributi ai vecchi palchi di un
tempo. Così è stato inserito il sipario che riporta subito all’idea del teatro tradizionale, ma
che, alzandosi, rivela in realtà una scenografia modernissima e un’altissima tecnologia.
Inoltre, dal passato, è stato ripreso il colore bianco e le forme scultoree che però vogliono
simboleggiare un’uscita dal tunnel, quello metaforico, della pandemia che abbiamo
tristemente attraversato recentemente.

Durante il corso della serata, vari sono stati i richiami al passato. A partire da Ornella Muti
che si è esibita, cantando Non ho l’età, il grande classico interpretato da Gigliola Cinquetti
al Festival del ’64. In seguito ha ricordato, guidata da Amadeus, tutti i più grandi registi e
attori con cui ha collaborato. Infine è andato in scena anche un omaggio a Franco Battiato,
scomparso lo scorso 18 maggio, con la proiezione di un estratto della sua esibizione de
“La Cura” a Sanremo 2007.

Numerosi sono stati, però, anche i richiami diretti al nostro presente. L’entrata di Fiorello è
stata caratterizzata da un pezzo ironico tutto basato sulla situazione pandemica che
stiamo vivendo. Inoltre la musica elettronica ed internazionale del trio, tutto italiano, dei
Meduza ha portato una ventata di attualità sul palco dell’Ariston.

Claudia Gallinaro, Cube Radio News, Venezia