Eccoci nuovamente all’appuntamento di SONAR, la rubrica di approfondimento di Cube Radio News.
Gli anelli di Saturno, il sesto pianeta del Sistema Solare e il secondo più massiccio dopo Giove, hanno circa 100 milioni di anni, ma non è chiaro come si siano formati.
Secondo una ricerca pubblicata da Science Advance, il sistema di Saturno aveva in precedenza una luna aggiuntiva. Chiamata Crisalide, la sua orbita sarebbe stata modificata dallo spostamento di Titano, la luna più grande di Saturno. Questa perturbazione, avvenuta 160 milioni di anni fa, avrebbe destabilizzato il sistema del pianeta e disperso la luna aggiuntiva. Diventata, infatti, instabile e troppo vicina a Saturno, sarebbe stata distrutta. Mentre il gigante gassoso ha probabilmente inglobato il 99% della luna, il resto è rimasto sospeso in orbita dando origine agli anelli.
Come si spiega l’inclinazione di Saturno
Un’altro aspetto poco chiaro di Saturno riguarda la sua obliquità. Secondo alcune ipotesi dell’Institute of Technology e dell’Università della California, la sua inclinazione di 26,7 gradi si spiega con l’influenza o interazione gravitazionale che il pianeta ha avuto con Nettuno. Miliardi di anni fa, i due pianeti probabilmente si muovevano in maniera sincrona, situazione che è poi mutata con la perdita di Crisalide. La scomparsa di una delle sue lune avrebbe impattato quindi sull’influenza gravitazionale con Nettuno: Saturno ne ha perso l’influenza mantenendo però la stessa inclinazione. Secondo gli scienziati, infatti, l’inclinazione sarebbe troppo importante per poter essere il risultato di processi di formazione o di collisioni successive.
Ulteriori conseguenze della perdita di Crisalide
La scomparsa di Crisalide sembra però avere delle altre conseguenze. La seconda luna di Saturno è infatti diventata improvvisamente attiva, innescando la formazione degli anelli. Gli scienziati ipotizzano oggi che lo stesso evento possa spiegare perché Titano, la seconda luna più grande di Saturno, sta migrando verso l’esterno, circa 11 centimetri all’anno, muovendosi quindi a un ritmo molto più veloce del previsto.
Il Sonar di oggi termina qui, Marta Miotto per Cube Radio News, a voi studio.