– Oggi abbiamo ai nostri microfoni Claudia Siracusa e Federica Fasciolo, entrambe  responsabili del progetto “Trame naturali”  alle quali vogliamo chiedere, come mai la scelta del termine “naturali” piuttosto che “ecologico”?

CS: Buongiorno a tutte, io sono Claudia. È una bellissima domanda. Quando si è trattato 6 anni fa di scegliere, abbiamo riflettuto e abbiamo voluto inserire il concetto di trame naturali – che ci riportiamo anche nel Pay Off del nostro marchio “Piùeqo”’ – perché la nostra interpretazione di prodotto sostenibile, ecologico, rispettoso di tutti i valori che bene ormai conosciamo – il rispetto dell’ambiente sociale, della sostenibilità economica – deve avere secondo noi la grande priorità della salute dei nostri piedi, o meglio dei piedi dei nostri clienti. Per questo, scegliamo le fibre partendo da un’assoluta preferenza per le fibre naturali, partiamo solo da quelle. Abbiamo declinato in qualche maniera alcune viscose e minimizziamo l’aggiunta di prodotti sintetici come l’elastane e il poliammide al minimo necessario per rendere il prodotto vestibile, confortevole e quindi ben utilizzabile da un mercato che comunque le sue esigenze di moda e di comfort le vuole rispettare.

Il nostro obiettivo è quello di aggiungere natura alle calze colorate e colore alle calze naturali: ci sembravano troppo tristi le calze naturali che trovavamo in giro, e quindi abbiamo pensato che ci fosse spazio per esprimere la nostra creatività e insieme la volontà di preservare la salute come valore primario, al quale poi far ricondurre tutti i principi di sostenibilità ambientale e – abbiamo detto – economica e sociale che, ovviamente, sono alla base dei nostri valori.

– Noi sappiamo anche che il vostro prodotto, le calze naturali, in realtà sono convenienti per chi passa molto tempo a casa. C’è una curiosità dietro, ce la vuole illustrare?

CS: Allora, la nostra particolarità è proprio quella di lavorare con una tecnologia molto particolare – quelli che la tradizione chiama i calzettoni. Sono queste calze particolarmente… Maglieria in calza la chiamiamo noi. Sono calze che produciamo con queste fibre particolarmente materiche, alle quali cerchiamo di restituire – anche per quelle un pochino apparentemente meno morbide ma più naturali meno trattate – grande valore per la funzionalità che rappresentano. Quindi, riscaldando i piedi, pensiamo che si scaldino anche i pensieri, si scaldino il cuore e pensiamo che sia davvero un tema di salute importante. Si dice “come in Cielo così in Terra’’, quindi pensiamo che pensieri, terra, piedi e mente devono avere una grande connessione.

– Una costola appunto di questo progetto chiamato “PiùEqo” è “Trame Ritrovate”. Ce lo vuole illustrare, signora Federica?

FF: Io sono Federica, sono un medico in pensione che ha avuto sempre grande attenzione ai problemi della salute e sono stata anche scout, quindi ho sempre avuto un’attenzione al mondo del volontariato e del sociale; da quando sono in pensione ho anche molta nostalgia della sala operatoria, quindi ho ripreso a coltivare l’attività dell’ago del filo, del cucito e del ricamo e in questo scenario è nato il progetto “Trame Ritrovate” che utilizza le calze diversamente belle, quelle che sono uscite dalla lavorazione nuove ma con qualche difetto di sfilacciamento, di bucatura, proprio qualche difetto di produzione che non si può negare nel ciclo produttivo… E abbiamo dato a queste calze una nuova vita. In modo particolare, abbiamo scelto alcuni filoni: uno è proprio quello artigianale del rammendo e del rimaglio, per cui le calze vengono affidate a delle professioniste che le creano quasi come integre; un ramo è quello del dare una nuova vita in senso creativo, quindi il rammendo creativo e l’utilizzo delle calze per creare oggettistica e altri aspetti che possono trovare valore sul mercato; poi, abbiamo il ramo delle scuole materne e del progetto artistico, dove le calze possono essere riutilizzate per creare burattini, marionette e poi dare una nuova vita attraverso progetti artistici. Quindi, stiamo creando delle sinergie con degli artisti del Nord Italia per cercare di dare una nuova vita. Potremmo dire a questo punto che il nostro progetto calza a pennello!

– A proposito di giovani: in chiusura vi chiediamo, se doveste lanciare un messaggio proprio per sensibilizzare, quale sarebbe?

CS: Preoccupatevi di capire certamente da dove vengono geograficamente e produttivamente gli abiti – e non solo – che utilizzate, che acquistate; oltre che capire, diventate a tutti gli effetti dei testimonial, degli ambasciatori, scegliendo attivamente – sulla base delle ragioni che avete compreso – di vestirvi in maniera unica, salutare, intelligente per voi, per l’ambiente e per chi, come noi, lavora per produrre tutte queste cose.

FF: Per me, siate curiosi: cioè la curiosità è una cosa che vi può spingere a creare sempre strade nuove, a cercare risorse dentro di voi, a cercare risorse negli scenari che vi circondano; e poi il valore dell’amicizia: Trame Ritrovate nasce anche dal fatto che io e Claudia eravamo e siamo amiche da moltissimi anni, abbiamo condiviso una parte della nostra vita quando i nostri bambini andavano alla scuola materna, ci siamo aiutate, ci siamo affiatate e ci siamo ritrovate dopo moltissimi anni in un altro scenario, in un altro mondo, ma sempre nel valore dell’amicizia. Ecco, quindi, io direi che curiosità e amicizia sono due cose che vi devono accompagnare sempre.