Il foraging è un’attività che contraddistingue tutti gli esseri viventi, perché per moltissimi secoli è stato anche il mezzo di sostentamento di tutta l’umanità.
La raccolta spontanea si basava sul riconoscere quale alimento selvatico fosse commestibile e utile all’uomo. Oggi, questa attività più che essere una necessità, si può definire un hobby, per gli occidentali forse alquanto inusuale e non semplice.
Infatti, le persone che vogliono intraprendere il foraging, devono essere consapevoli che non è automatico sapere quali vegetali, molluschi, pesci o insetti sono adatti al nutrimento e difatti serve esperienza e pazienza per imparare. Il motivo di tanta pazienza in realtà è banale: non essendo una tecnica popolare tra le nuove generazioni, è molto probabile incappare in qualcosa di tossico e rischiare la propria vita. Eppure, il foraging è un’attività che non dovrebbe essere dimenticata, poiché se il cibo selvatico venisse raccolto con coscienza e conoscenza, questo potrebbe diventare un alimento a zero impatto ambientale, ma soprattutto immediatamente disponibile.
Per quanto la raccolta spontanea sia un’attività dimenticata tra i giovani, non è inusuale vedere o conoscere una persona anziana che cucina con erbe o altre parti di piante selvatiche, perché è un’usanza o per chi preferisce una tradizione, che è sempre appartenuta agli uomini.
Questa attività è una disciplina che mette a stretto contatto l’uomo con l’ambiente e tutte le sue varie discipline: la botanica, la geografia fisica, gli ecosistemi e anche la zoologia.
Il modo con cui si osserva il pianeta cambia radicalmente attraverso la raccolta spontanea, perché si vive il momento, l’ambiente e si riscopre una parte di noi stessi purtroppo dimenticata.
Il foraging può diventare anche un mezzo o un pretesto per insegnare nelle scuole un’educazione ambientale cosciente e attiva. Invece di spiegare o raccontare ciò che succede nel mondo, che per precisare non è un’attività sbagliata, si potrebbe puntare direttamente sulla pratica, creando un contatto con la stessa natura, così da creare un legame tra gli uomini e l’ambiente e risolvere il problema dell’inquinamento alla radice. Il rapporto che si verrebbe a creare, diventerebbe in qualche modo speciale e personale.
Se poi vogliamo vederlo da un punto di vista emotivo, i legami forti e importanti sono tutto per gli uomini, essendo un animale sociale, sono il pilastro su cui si basa la società di oggi e quindi è lecito pensare che se molte più persone entrassero in contatto con il foraging, sarebbero più invogliati a proteggere l’ambiente.
Infatti, le persone che sentono la natura parte di sé, sono cresciute in un contesto naturale o l’ambiente è sempre stato parte inscindibile della loro cultura.
In questo momento storico importante e cruciale, chiunque può contribuire a diminuire la propria impronta ecologica e ciò si può fare anche attraverso la raccolta spontanea, riscoprendosi in un mondo che ha tanto da donare.