Nel notiziario di oggi affrontiamo un nuovo argomento: perché il Ministero alla Transizione
Ecologica è una svolta in Italia?

Quale ministero in Italia ha il compito di occuparsi dell’ambiente, del patrimonio marino e
atmosferico, ma anche della politica energetica e della promozione di strategie efficienti e
sostenibili? In carica dal 13 febbraio 2021, il Ministero della transizione ecologica (MiTE)
sostituisce il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare a cui, però, viene
aggiunta anche la materia energetica, precedente attribuita al Ministero dello Sviluppo Economico.

Il primo incarico del neo-Ministero è legato al Recovery Fund, il piano con cui l’Unione Europea ha
l’obiettivo di rilanciare fondi agli stati membri a seguito della crisi data dalla pandemia globale. È
stato presentato un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in linea con gli obiettivi del Green
Deal europeo che permette, così, all’Italia di attingere al fondo. Il nuovo ministero ricopre il
principale incarico della tutela delle sei missioni di ‘rivoluzione verde e di transizione ecologica’ su
cui il piano si focalizza. Le Capitanerie di Porto-Guardia Costiera e del Comando unità per la tutela
forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri affiancano il Ministero nell’esecuzione delle
proprie funzioni.

Uno scienziato è il ministro del neo-dicastero che si occupa di ambiente ed energia. Roberto
Cingolani è esperto di nanotecnologie e d’intelligenza artificiale ed è stato Chief Technology &
Innovation Officer di Leonardo, azienda che agisce nell’Aerospazio, nella Difesa e nella Sicurezza.
La scelta del Presidente del Consiglio Mario Draghi verso un esperto e non un politico è molto
interessante e non scontata nel sistema politico italiano allineandosi, invece, al modello spagnolo
nel quale il medesimo ministero è stato affidato a Teresa Ribera Rodriguez, giurista e
professoressa universitaria.

Un passo ambizioso

Questo è il primo Ministero in Italia che abbia competenza sia a livello ambientale sia a livello
energetico. L’esigenza di questa tipologia di dicastero viene avvertita in modo maggiormente
consapevole ora come ora, data la necessità di cambiamento nel modello di sviluppo
socioeconomico che considera l’emergenza climatica come un serio ambito da affrontare
attivamente. La transizione ecologica è quel processo che caratterizza il passaggio dai combustibili
fossili all’utilizzo e alla predilezione di fonti di energia green.

Il Ministero ha il compito di aiutare a ripensare la società verso un’evoluzione della stessa evitando
le disuguaglianze e beneficiando, così, di un’economia più sana e inclusiva. Roberto Cingolani,
ministro e fisico, stima che ad oggi ben l’85% dell’energia utilizzata nel mondo derivi da fonti di
origine fossile. L’obiettivo italiano, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, punta a
raggiungere il 55% di utilizzo di fonti rinnovabili entro il 2030 e la neutralità carbonica nel 2050.
L’ambizioso obiettivo, insieme a quelli relativi alla tutela dell’ambiente e della biodiversità e alla
mobilità a zero emissioni vengono supportati con i fondi del Recovery Fund europeo e ai quasi 70
miliardi destinati al nuovo dicastero.

Il Sonar di oggi termina qui, Asia Galvani per Cube Radio News, a voi studio.