La musica torna a essere protagonista e legame sociale in questo periodo particolare che stiamo vivendo: grazie al progetto Riempiamo il Silenzio, diventa il mezzo per ringraziare e valorizzare concretamente l’operato di chi non si è mai potuto fermare negli ultimi due mesi, poiché impegnato a servizio della collettività

L’iniziativa si propone di radunare artisti da tutto il mondo per formare un’orchestra virtuale guidata dal maestro Mike Applebaum, con la partecipazione di grandi talenti e testimonial come Amii Stewart, Fabrizio Bosso, Eric Daniel e Diego Cal, tutti impegnati nell’interpretazione del brano “Esseri umani” di Marco Mengoni.

Siamo in compagnia di Cristiana Rossato – docente IUSVE e giornalista – e di Sebastiano Corrò – studente IUSVE e allievo del conservatorio di Padova – entrambi coinvolti nell’organizzazione dell’evento. 

Professoressa Rossato, com’è nata questa singolare iniziativa?

CR: Ciao a tutti. Credo che il silenzio, la distanza, che stiamo tutti vivendo in questo periodo, faccia fare sempre delle cose meravigliose. A volte la distanza fa incontrare le persone. Dall’incontro mio con il maestro Diego Cal è nata davvero questa idea grandiosa. Il maestro Diego Cal è un grande trombettista e quindi vive nella musica e voleva fare in modo che i musicisti di tutta Italia, di tutto il mondo, riempissero il silenzio con le note, perché sono tutti chiusi lontani dai loro teatri, dai loro palcoscenici, dal loro pubblico… E quindi attraverso la musica, solo attraverso la musica, possono sentirsi uniti, possono sentire di poter dare qualcosa a chi in questo periodo sta davvero rendendoci la vita possibile, la nostra quotidianità meno dura e meno difficile. Quindi è un modo per dire grazie con la musica a tutto questo esercito di invisibili, in una maniera unica, unica perché in Italia non è mai accaduto la creazione di un’orchestra virtuale tra musicisti che non si conoscono, che non hanno mai suonato insieme, e lo faranno proprio per la prima volta con questo progetto “Riempiamo il Silenzio”.

– Una performance così inusuale richiede ovviamente una gran preparazione e organizzazione alle spalle. Sebastiano, come si svolge il dietro le quinte? 
SC: Salve a tutti. Per quanto riguarda il lavoro che è stato svolto dietro le quinte, diciamo che sono stato incaricato di creare l’identità visiva di questo progetto e di sviluppare il piano comunicativo, insieme all’altra studentessa  IUSVE Miriam Gangemi e affiancato dai docenti Ugo Guidolin, Giovanni Vannini e alla qui presente Cristiana Rossato. Per quanto riguarda lo sviluppo del progetto, abbiamo una fase iniziale chiamata fase zero, in cui abbiamo sviluppato il marchio. Poi, per quanto riguarda la campagna che è stata prodotta per il lancio di questa iniziativa, è stata composta da più fasi: la fase 1, che è la fase di lancio dell’iniziativa, in cui vengono coinvolti i principali esponenti ad esporre il loro contenuto, il loro messaggio; una fase 2 in cui abbiamo l’invito alla partecipazione di tutti i musicisti tramite un video tutorial in cui viene spiegato come partecipare; una fase 3 in cui le star internazionali come ad esempio Amii Stewart, Eric Daniel portano la loro voce in merito a questo progetto; una fase 4 in cui vengono coinvolti tutti gli esseri umani, fulcro di questo progetto e per finire un’ultima fase che è proprio l’essenza principale in cui viene lanciato il video finale. 

– Sappiamo che Amii Stewart ha avuto occasione di dialogare con gli studenti IUSVE, che cosa è emerso da quello scambio?

CR: Grazie per questa domanda a cui tengo davvero particolarmente, perché il mio desiderio era quello di poter fare incontrare i nostri ragazzi – perché ricordiamo che questo progetto stanno collaborando anche altri studenti iusve oltre a Sebastiano a Miriam –  e io volevo fare in modo che una grande artista internazionale dello spessore di Amii Stewart potesse parlare e incontrare i ragazzi. Credo che si porteranno sempre a cuore nella vita questo incontro perché Amii Stewart nonostante lo spessore artistico che ha, nonostante la sua grandissima esperienza, si è calata, è diventata giovane tra i giovani; ha entusiasmato perché è una donna carica di vita, di emozione, di entusiasmo e ha spiegato ai ragazzi che nella vita bisogna sempre essere se stessi, bisogna lottare, bisogna non fermarsi, bisogna credere in ciò che si fa… E per fare questo, bisogna impegnarsi, perché niente regala niente a nessuno. Quindi, ragazzi, dovete assolutamente studiare, dovete impegnarvi allora arrivano i risultati. Amii Stewart ha dato fiducia ai giovani perché ha detto che il futuro sono i giovani.

– Quali risvolti degli ”esseri umani” stanno emergendo da questa tua collaborazione al progetto? 

SC: Sicuramente collaborazione, unità, condivisione, azione e un agire legati dal denominatore comune della distanza; ma anche una problematica ancora una volta risolta dal potere della musica.

– Parlate anche di orchestra solidale oltre che virtuale. In quale senso?
CR: La musica dirà grazie a questo esercito di persone che hanno lavorato in questi mesi tutti per noi, però noi vogliamo anche dare un segno, un segno a tutte le persone, a tutto quel pubblico virtuale che poi riuscirà ad ascoltare questo nostro lavoro con questo nostro video finale; e allora abbiamo pensato di fare una raccolta, senza però inventarci qualcosa. In questo periodo vediamo che tutto sta convogliando verso la Protezione Civile, quindi anche noi lanceremo l’appello, il nostro SOS, affinché chi avrà voglia, chi potrà donare qualcosa, lo faccia al numero unico per la Protezione Civile perché c’è bisogno ancora di aiuto. La pandemia non è finita, non è finita.. Quindi c’è bisogno ancora di aiuto e di sostegno, quindi la musica ancora una volta aiuta il mondo.

– Il progetto si rivolge ad un’orchestra, ma che interpreta un brano pop. Come avviene questa trasformazione?

SC: Sicuramente il merito è del direttore Mike Applebaum, che appositamente per questo progetto ha arrangiato in maniera magistrale un brano Pop, “Esseri Umani” di Marco Mengoni, in un brano sinfonico potendo coinvolgere tutti i musicisti. Con brano sinfonico cosa intendiamo? Il coinvolgimento dei violini, delle trombe, dei contrabbassi, delle percussioni… Veramente un progetto fantastico, dovete partecipare, cioè… Tutti i musicisti dovranno partecipare!

– Io ringrazio la docente Cristiana Rossato e Sebastiano Corrò ma anche tutti i collaboratori che stanno lavorando al progetto e anche tutti gli artisti. 

L ‘invito, da parte di Cube Radio, è di seguire l’iniziativa sui social grazie all’hashtag di riferimento #RempiamoIlSilenzio o di partecipare, seguendo le istruzioni sul sito www.riempiamoilsilenzio.it 

Da Agata Borracci è tutto, Cube Radio News, Venezia.