Eccoci nuovamente all’appuntamento di SONAR, la rubrica di approfondimento di Cube Radio
News. Oggi tratteremo del ciclo di studi istituito da Papa Francesco.
“Scienze della pace” è il ciclo di studi della Pontificia Università Lateranense istituito sulla base
della Lettera “Il desiderio di pace” del 2018 di Papa Francesco. La facoltà nasce nell’ambito dei
Peace Studies, area di studi interdisciplinare che si focalizza sulla costruzione della pace positiva
derivante da azioni non violente. Ad oggi, in tutto il mondo, si stanno sviluppando corsi di laurea e
master sull’argomento, mentre l’Università per la Pace di Colón, in Costa Rica, è l’unica
interamente dedicata a questo tipo di insegnamenti.
La combinazione di formazione scientifica e umanistica permette agli studenti di interagire con
aree disciplinari che si diramano nell’antropologia, nel diritto, nelle scienze sociale e nella
cooperazione allo sviluppo. Il ciclo di studi mira a formare professionisti che assorbano il ‘metodo
della pace’ come risoluzione delle dinamiche contemporanee a livello micro e macro. I tre pilastri
chiave su cui la facoltà si focalizza sono la Conoscenza della cultura della pace, la Competenza
nel promuovere processi di pace e gestione del conflitto e, infine, Ricerca per giungere
all’elaborazione di prassi metodologiche che gestiscano anche le relazioni interpersonali.
Chiara Previato, con la sua tesi “«scars to your future». Dalle cicatrici della Memoria alla rinascita
nel Perdono. Percorso tra memoria, oblio e perdono tra aspetti psicologici e neuroscienze alla luce
delle Sacre Scritture.”, è stata la prima laureata triennale in Scienze della Pace alla Pontificia
Università Lateranense. Ai microfoni di Cube Radio abbiamo avuto la possibilità di farle qualche
domanda.
-Benvenuta Chiara, perché hai scelto di frequentare il corso di laurea triennale in ‘Scienze della
pace’?
[Chiara Previato] Provengo da una laurea in scienze internazionali e diplomatiche dove ho studiato
l’arte della guerra e della politica e di come la diplomazia serva per raggiungere i propri scopi.
Scienze della pace per me è stata una provocazione per imparare una nuova prospettiva e
riconoscere i segni di un futuro già nel presente per migliorare la nostra storia. Anche attraverso
l’uso della diplomazia, quindi per me è stato proprio un cambio di prospettiva totale del mio
percorso di studi precedente.
-Il tuo obiettivo una volta ottenuta la laurea si è realizzato ad oggi?
[Chiara Previato] Scienze della pace ha cambiato molti miei obiettivi, soprattutto prospettive
lavorative, se prima con scienze internazionali e diplomatiche volevo entrare a tutti i costi nel
ministero affari esteri e essere parte integrante del corpo diplomatico, dell’ambasciata. Ora vedo
molte più prospettive nella mediazione. Grazie a scienze della pace ho capito che è
importantissima la mediazione non solo nell’ambito di organizzazioni non governative ma anche
nel settore terziario nei servizi sociali, anche perché la pace comincia nel nostro piccolo e quindi
ho dovuto cambiare completamente prospettiva di obiettivi che sto piano piano raggiungendo
perché comunque la mia è una carriera che si avvia.
-Cosa consiglieresti ad uno studente che vuole intraprendere il tuo stesso percorso?
[Chiara Previato] Sono stata fortunata ho trovato un panorama internazionale che mi ha aiutato a
crescere e aprire la mia mente, è un messaggio che vorrei lanciare a tutti per questi studi quindi
non solo scienze della pace che è il mio ovviamente ma a tutti quanti è quello di lasciarsi scoprire e
migliorare dal percorso di studi perché se non si fa questo passo non si accettano neanche quelle
materie più difficili, e proprio nelle materie più difficili c’è la chiave di lettura di tutte le prospettive,
economia, scienze, qualsiasi cosa, lasciatevi guidare, stupire, meravigliare da qualsiasi percorso
deciderete di fare e non chiudete la mente ma tenetela sempre spalancata.
Ringraziamo Chiara Previato per aver condiviso la sua esperienza. Il Sonar di oggi termina qui,
Asia Galvani per Cube Radio News, a voi studio.