Grow: il futuro in realizzazione
Sempre più personaggi noti, che hanno la visibilità e quindi il privilegio di usare il loro potere stanno cercando di usarlo a fin di bene attraverso i social per sensibilizzare sul tema della sostenibilità; i temi sono molti ma come si è visto, gran parte dello spreco della vita frenetica di oggi è legato al fashion. Se Coco Chanel potesse ancora parlare, probabilmente potrebbe dare a molti delle linee guida da seguire e rivoluzionare ancor di più la nostra vita come ha già fatto in passato.
E se Coco potesse consigliarci un mensile da seguire quello sarebbe Vogue, la rivista rinomata in tutto il mondo che porta le ultime tendenze su design, fashion e stile.
È dal 2009 che Vogue ha aperto le sue porte ad una nuova sezione “Vogue Talents”, seguita in maggior parte nel digitale, ma anche pubblicata in cartaceo due volte all’anno. Questa nuova sezione vede in prima linea i giovani, che come sappiamo si stanno attivando sempre di più per lasciare un’impronta e lasciarla cambiando le veci del mondo in meglio.
È così che nasce il progetto “Grow”, che vede i creativi in prima linea e ci rende un’assaggio su quella che potrebbe essere la rivoluzionaria moda del futuro. Tutte le creazioni dei giovani talenti resteranno appese nelle gallerie dell’Amsterdam Fashion for Good Museum fino a metà dell’annata 2022 e qui si potranno trovare idee, materiali, prototipi di slow fashion che volge ad aiutare il pianeta.
Un progetto che abbraccia il concetto di circolarità grazie ai biomateriali: un materiale che si immagina utilizzabile solo in ambiti medici, ma ora non più grazie all’innovatività dei nuovi designer.
Quando si pensa ai biomateriali solitamente brilla in testa l’idea di cotone, canapa e lino, ma non sono solo questi gli unici materiali a disposizione, fruiamo infatti di nuove ricerche scientifiche che vedono come utilizzabili per la creazione di vestiti anche la buccia della frutta, micelio (radice di un fungo), alghe, cellulosa derivante dalle piante e seta derivante dall’idea del lavoro di ragni e bruchi.
Molti dei materiali che salveranno il mondo sono solitamente fatti a mano o fibre naturali, in realtà esistono esempi di aziende che producono la cellulosa grazie alle stampanti 3D, diminuendo così lo spreco e unendo la tecnologia con il mondo creativo. Altri, partendo dalla stessa polpa del legno usato per creare la carta, si ritrovano a creare un filo che ha le stesse proprietà di allungamento e forza del cotone; una fibra ricicabile senza l’uso di prodotti chimici o che si degrada nel tempo. Un altro fantastico esempio è l’invenzione “microsilk”, una fibra morbida, forte ed elastica che nasce ispirandosi al lavoro dei ragni che tessono le ragnatele.
Le idee sono numerose e la creatività lascia spazio ancora a moltissime novità, in un mondo felice di vedere i giovani in prima linea per il cambiamento e in ogni ambito, si resta a sostegno di scoprire i nuovi colpi di genio!