Il panda gigante, il “grande orso gatto”, l’animale per eccellenza simbolo del WWF, dichiarato per lungo tempo a rischio estinzione, oggi non è più una specie considerata a rischio secondo il governo cinese.
I panda infatti vivono principalmente nelle terre cinesi, nelle grandi foreste di bambù; un tempo vivevano tra la Cina centrale, meridionale e orientale, e nei paesi limitrofi tra Myanmar e Vietnam meridionale, ma a causa della distruzione dei loro habitat naturali e grazie alla creazione di luoghi appositi come riserve o centri di allevamento, si ritrovano ora solo in Cina.
È anche grazie alla realizzazione di questi sforzi per espandere il loro habitat che vengono dichiarati non più specie in via d’estinzione. La notizia è stata data dalla IUCN, L’Unione internazionale per la conservazione della natura, che aveva dichiarato già nel 2016 queste specie fuori dal rischio d’estinzione, andando contro all’idea di Pechino che ha contrastato l’affermazione fino al 2021, accettando di confermare lo stato di questi animali come vulnerabili, grazie al miglioramento notevole delle condizioni di vita di queste specie rare, grazie allo sviluppo e all’impegno attivo del Paese nella protezione della biodiversità e nel ripopolamento degli ecosistemi.
Si sono infatti rilevate 11.800 riserve naturali nel 2019, queste rappresentano il 18% del territorio cinese, una percentuale molto alta se si pensa che dedicata quasi unicamente agli animali.
È stato un grande impegno visto da questa nazione, utile dato i rischi che correvano i panda riguardanti il bracconaggio, uno dei motivi principali che li ha visti sfumare via finché si spostavano in cerca di cibo. L’ultimo censimento del WWF afferma che sono 1864 i panda giganti rimasti liberi in natura.
È un sollievo pensare che questo animale, da sempre simbolo degli animali in via d’estinzione, per questo scelto per rappresentare il WWF, che come motto riporta “vogliamo costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura” abbia oggi ritrovato la via della luce. Un’idea che dà fiducia nell’essere umano e nel mondo, l’idea di poter ritrovare un’armonia, anche con delle specie che non sembrano darci molto come per esempio fanno le mucche che producono il latte; ma anche quando un essere sembra debole, o non sembra utile, non va abbandonato.
Il panda è infatti di per sé un animale timido e solitario, che passa fino a 14 ore al giorno a nutrirsi di bambù e per il resto del tempo dorme. Anche un gatto domestico passa le sue 24h al giorno a mangiare e a dormire, l’unica differenza è essendo domestico che può fornirci un sorriso o una coccola in più, essendo di “nostra proprietà” o meglio di nostra cura. Un panda è uno di quegli animali che difficilmente potrà essere addomesticato o costretto a vivere tra quattro mura, ed è giusto così, è giusto rispettare le necessità di ogni essere vivente; alla fine gli animali sono come gli uomini: tutti diversi ma ognuno così speciale.