Eccoci ritrovati con la nostra rubrica sui temi della comunicazione, della pubblicità e soprattutto della moda. Piccole “pillole” di sapere e curiosità che ci porteranno a conoscere questi ambiti più da vicino.
Oggi parliamo dello stilista Valentino.

Valentino è la “V” che più di tutte ha segnato il “Made in Italy” della moda.
Il suo nome vero nome è Valentino Clemente Ludovico Garavani e nasce l’11 maggio 1932 a Voghera. Ancora giovane, viene attratto dal mondo della moda, dagli abiti e dai vestiti. Consegue gli studi nell’ambito di questo settore e viaggia molto, in tutti i paesi. Frequenta l’alta moda parigina e si reca spesso a Parigi, attratto dall’alloure della borghesia e dagli stilisti ormai famosi.

Valentino è un amante del bello per antonomasia: la moda, infatti, non è il suo unico interesse. Durante la sua vita si interessa all’arte, alla danza e alle discipline artistiche. Nella moda e con la moda, sperimenta il suo personale estro creativo, come un artista con la sua tela. Nei primi anni ricerca il suo stile e la sua identità attraverso la conoscenza e l’esperienza. Il suo brand, Valentino, porta con sé la scelta di un colore per il quale diventerà uno tra i marchi d’alta moda Italiani più conosciuti e desiderati, il rosso.

La sua esperienza nella moda, soprattutto negli anni Cinquanta, lo vedrà confrontarsi con ricche donne di notevole spicco sociale, tra i nomi noti anche Brigitte Bardot, Jane Fonda e molte altre. Inizia così il successo dello stilista, che preso dalla sua passione per questo settore e grazie all’aiuto del padre, apre la prima boutique in via Condotti, a Roma, uno dei passaggi più “in” della capitale. Nasce il “Valentino prêt à porter” e iniziano le collaborazioni con la moda inglese, fino a renderlo famoso in tutto il mondo.
Vogue, la nota rivista di moda, gli dedica uno speciale e anche la stampa americana inizia a diffondere il suo nome. Valentino diventa in poco tempo lo stilista più conteso e richiesto anche oltre oceano, portando l’Italia a distinguersi nel fashion sistem.

Sempre negli anni Sessanta lo stilista crea gli abiti per Jacqueline Kennedy e Jacqueline de Ribes, che visitano la sua la maison di via Gregoriana a Roma.
Nel Sessantasette riceve due premi in America: il Neiman Marcus Award di Dallas, equivalente all’Oscar della Moda, e il Martha Award di Palm Beach. Nello stesso anno propone la sua prima collezione “Valentino Uomo”, che diffonderà nel mercato dagli anni Settanta in poi.

Valentino è il primo stilista italiano a stipulare contratti di licenza con altri marchi e aziende, al fine di diffondere il suo nome nei mercati internazionali. Gli anni successivi, saranno un susseguirsi di successi: dalle copertine di Time e Life al ritratto di Valentino realizzato dal celebre pittore americano Andy Warhol. Apre numerose boutique in tutto il mondo e il rosso del successo nella moda si diffonde ovunque.Franco Maria Ricci presenta il libro, “Valentino”, sulla vita e le opere dello stilista. Lo stesso stilista riceve in Campidoglio il premio “I sette re di Roma”.

Negli anni Ottanta, in onore dei suoi primi 25 anni di moda, riceve dal Ministro dell’Industria Altissimo una targa di riconoscimento per “l’importantissimo contributo dato alla moda e al costume”. Inizia in questi anni a creare dei progetti espositivi e nel farlo parte dall’Atelier delle Illusioni: una grande mostra al Castello Sforzesco di Milano con i più importanti costumi di scena indossati al teatro della Scala dai più famosi cantanti. La mostra si avvale della regia di Giorgio Strehler ed è inaugurata dal Presidente del Consiglio.
In America, a Beverly Hills viene organizzato in suo onore un “Valentino’s day”, donandogli in quell’occasione le chiavi d’oro della città. E a Washington, riceve il premio N.I.A.F per i suoi “inestimabili contributi alla moda negli ultimi trent’anni”.

A fine anni Ottanta, nasce a Roma “l’Accademia Valentino”, promotrice di eventi culturali, sociali e artistici e fonda l’associazione “L.I.F.E.” (“Lottare, Informare, Formare, Educare”), per la ricerca contro l’Aids. Parallelamente apre a Los Angeles la sua più grande boutique: oltre mille metri quadrati che raccolgono tutte le linee create dallo stilista.
Nel 1991 Valentino festeggia i suoi trent’anni di moda e nel farlo organizza una serie di manifestazioni: dalla presentazione in Campidoglio “Valentino”, cortometraggio sulla vita e le opere dello stilista. Viene organizzata una mostra ai Musei Capitolini, che comprende disegni originali di Valentino e una selezione di fotografie della sua moda e dipinti realizzati da grandi fotografi ed artisti. Espone in una mostra retrospettiva di trecento abiti, le sue più celebri creazioni.

La mostra “Trent’anni di Magia” viene allestita anche a New York dove si fa la fila per poter accedere.
Nel 1994 intraprende rapporti con la Cina, mentre a New York i suoi abiti sono stati scelti come simbolo per la mostra “Italian Metamorphosis 1943-68” allestita al Museo Guggenheim.
Nel 1995 Firenze gli consegna il “Premio Speciale all’Arte nella Moda” e il sindaco annuncia ufficialmente che Valentino sarà il prestigioso padrino della futura biennale della moda nel 1996.

Valentino produce arte nella moda e la comunica con altrettanta passione e accortezza, tanto da non eccedere o cadere mai. La sua maison è un esempio nel mondo della moda ed è molto contesa.
Nel 2005 gli viene conferita la Légion d’honneur (Legion d’onore, ordine cavalleresco creato da Napoleone), l’onorificenza più alta attribuita dalla repubblica Francese, che viene concessa rarissimamente a personaggi non francesi.
Dopo 45 anni di lavoro, nel 2007 dichiara che lascerà la casa Valentino Fashion Group (a fine gennaio del 2008): “Ho deciso che questo è il momento perfetto per dire addio al mondo della moda”, ha dichiarato.

Nel 2008 il regista Matt Tyrnauer gira un film-documentario sulla sua vita dal titolo: “Valentino: The Last Emperor”, lavoro che racconta la vita di uno dei più grandi stilisti di sempre, affrontando svariati temi, e concentrandosi in particolar modo sul rapporto di Valentino con Giancarlo Giammetti, suo compagno nella vita nonché socio d’affari da oltre cinquant’anni.

Concludiamo questo nostro approfondimento su questo argomento con un consiglio per tutti gli appassionati:
“Una grande storia italiana. Valentino Garavani.” di Matt Tyrnauer, Suzy Menkes, edito da Taschen.