Giorgia Pastrello – Venezia

Prende ispirazione dal messaggio di Papa Francesco per la 56esima Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali, l’edizione Summer School 2022 “Ascoltare per partecipare. Ripensare l’interazione e l’educazione al tempo delle piattaforme digitali” che si interroga sulla dimensione dell’ascolto e sulle implicazioni che essa viene ad assumere per effetto del processo d’integrazione delle piattaforme digitali nelle dinamiche sociali.

La Summer School di Media Education si propone come un’esperienza formativa, che si basa su un approccio teorico e pratico grazie a laboratori, relazioni e scambi informali. Il tutto celebrato al Museo del 900, M9, di Mestre (Venezia) dal 6 al 9 luglio 2022, dove si respira un’aria stimolante e ricca di prospettive per il futuro.

Abbiamo chiesto a Gianna Cappello, Presidentessa dell’associazione italiana Media Education, più nota come Med, e docente di  Social Media Studies e Sociologia dell’educazione e dei media digitali, presso il Dipartimento di Culture e Società dell’Università di Palermo quanto sia importante mettersi in ascolto in questo periodo storico. «Ascoltare per entrare in connessione con il prossimo –ci ha confidato- è sempre stato probabilmente, accompagna il genere umano da sempre e definisce proprio l’essere umano nella sua stessa natura, l’idea che nella misura in cui tu riesci ad ascoltare qualcuno, entri in connessione con qualcuno, definisci anche te stesso, definisci meglio te stesso, la tua identità si definisce nella misura in cui tutti ti rapporti con un altro e questo, voglio dire, decine di filosofi ce lo hanno insegnato».

L’edizione veneziana, che ha visto la partecipazione di una quarantina di iscritti, ha registrato la partecipazione di relatori e laboratoristi noti nel panorama della media education nazionale che hanno orientato i lavori di gruppo si delicati equilibri che regolano l’ascolto
«Oggi più che mai –ha proseguito Gianna Cappello- quello’ dell’ascolto diventa un compito nello stesso tempo estremamente facile ed estremamente difficile. Facile perché le occasioni di incontro fra le persone e la facilità con la quale riusciamo a muoverci è sicuramente maggiore rispetto al passato e nello stesso tempo è diventato più complicato perché non sempre siamo pronti a confrontarci con la diversità, e questa, sicuramente, è una sfida che ci interroga rispetto a quella che è la nostra capacità di entrare in connessione con gli altri. Quindi –ha concluso- diciamo che i media, ci possono permettere di entrare in connessione con gli altri però non sempre siamo preparati a farlo, siamo in grado poi di saperci confrontare con la difficoltà, la complessità dell’incontro con l’altro».

Nel corso della Summer School è stato assegnato il premio Med Cesare Scurati per Lorenzo Lattanzi, con l’opera “Cappuccetto Tiktoker”.