Artista poliedrica elegante raffinata presente in filigrana nella parabola di vita di molti miei coetanei, memorabile per cifra ed estensione vocale ma anche degna di nota per elevazione spirituale che i suoi concerti la sua voce riescono a creare.

Nell’era contemporanea gli ascoltatori di chiudere e potranno apprezzarne le doti nel concerto che Antonella terrà nella serata di venerdì 18 ottobre al Teatro Toniolo di Mestre e portando in scena “La vita imprevedibile delle canzoni” con il maestro Andrea bacchetti e con la produzione artistica di Roberto Colombo.

Antonella bentrovata. Parliamo un po’ de “L’imprevedibile esistenza delle canzoni”: in che cosa le canzoni sono state in grado di sorprenderti

Mi hanno prima di tutto incuriosita profondamente e poi commossa. Quando arriva questo vuol dire che quello che sento va bene per me cioè va bene per il mio modo di sentire sia la musica. Anche determinati testi che provengono appunto da così tanto lontano ma che raccontano storie umane e realizzate da persone sconosciute: sono capolavori che tutt’oggi vengono cantati nel mondo di cui non si sa assolutamente nulla lista di chi l’ha scritto. Quando succede questo io mi avvicino a ciò che poi diventerà il mio repertorio parte del mio repertorio.

È un’attività quella del viaggiare che ci risulta ti sia molto gradita: ce n’è uno di artistico che si chiama cattedrale mi ha molto colpito un po’ per le sonorità inedite profonde è in grado di commuovere di entrare Tra le pieghe dell’anima in che misura il Sacro musicale può incidere nel quotidiano di chi ascolta?

Chi entra dentro queste atmosfere e suggestioni e le fa proprio proprio parte della propria natura oppure le vita assolutamente perché non so neanche come dire né sentite né volute nel ne capite dipende appunto dall’ individuo non si può generalizzare e quindi chi entra in quei in quelle atmosfere a mio parere a volte meravigliose.
Non sempre non sempre la musica sacra è così suggestiva, può essere anche molto noiosa ma tra quelle che io ho scelto e sono andata a cercarmi, che poi sono diventate parte del repertorio di “Cattedrali” c’è quello che io come dicevo prima devo sentire.
C’è qualcosa che è già mio, come come qualcosa di antico che ho sempre sentito, che l’essere umano in base a quel tipo di sensibilità sente. Poi, per osmosi, diventa nostro cioè degli ascoltatori nel momento in cui siamo attratti, interessati, incuriositi proprio data queste sonorità.

Vorrei continuare brevemente su questo filone chiedendo a partire dalla tua esperienza sia artistica che personale quanto la musica possa guarire le ferite dell’animma.

Se fosse così sarebbe meraviglioso: un po’ la musica può alleviare, può alleggerire, può calmare la mente, può dare delle delle delle suggestioni che portano a pacificare momentaneamente un dolore. Purtroppo guarire, se l’anima è profondamente ferita, io non credo sia possibile, però la musica ha un potere enorme.
Io ricordo quando ero bambina che quando la mia mente andava dove andava, perché sono sempre stata ipersensibile, la mia mente magicamente diventava più calma perché è perché non si sa però il potere della musica così è quanto la musica fa per noi .

La rassegna On stage è organizzata da Veneto Jazz e dal settore Cultura del Comune di Venezia, in collaborazione con Regione del Veneto e Ministero dei Beni e le Attività Culturali.

Inizio concerto ore 21.00.

Posto unico

intero 28 € + diritto di prevendita

ridotto 22 € + diritto di prevendita (riservato under 30 anni, over 65 anni)

Informazioni:
Veneto Jazz – jazz@venetojazz.com – mob. (+39) 366.2700299 – www.venetojazz.com