È ormai passato più di un mese dall’inizio del conflitto Russia-Ucraina e, nonostante gli appelli di dialogo e pace, gli episodi di atrocità, violenze e massacri non si sono arrestati.
Abbiamo interpellato Lucio Cortella, docente di Storia della filosofia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia riguardo l’importanza dell’etica del riconoscimento in questo periodo difficile.

Professor Cortella quanto il processo di riconoscimento reciproco può favorire il cammino verso la pace, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo?

«Sul processo di riconoscimento si fonda la nostra etica fondamentale, quindi il rispetto dell’altro. Proprio perché noi siamo passati attraverso il rapporto di riconoscimento, rimaniamo indignati quando avviene la guerra, le umiliazioni, le violenze e il resto delle atrocità a cui stiamo assistendo in questi giorni. Questo nostro senso etico fondamentale ci fa sdegnare poiché la dignità dell’uomo viene violata e questo è il punto fondamentale su cui si può basare la nostra istanza etica fondamentale nei confronti della Pace».

Molte sono le associazioni che si stanno mobilitando per rispondere all’emergenza in atto a causa della guerra, in particolare la Caritas italiana si impegna accogliendo le famiglie ucraine in fuga dalla guerra, finanziando i progetti della rete internazionale Caritas per sostenere le due Caritas presenti in Ucraina e nei paesi limitrofi (Polonia, Romania, Moldova) che accolgono gli sfollati e sensibilizzando la comunità diocesana alla solidarietà con le vittime e alla comprensione delle cause di questa tragedia, testimoniando il rifiuto di ogni guerra ed ogni violenza.

Per Cube Radio News, Pastrello Giorgia, Venezia